Frustrato da queste “infezioni da catetere” che sono prevenibili, il dottor Peter Pronovost della Johns Hopkins cercò le soluzioni.
Il Dr. Pronovost non ha perso tempo a lamentarsi, mostrare i dati, a individuare i colpevoli, pretendere il cambiamento o l’attuazione delle abitudini quali lavarsi le mani colpevolizzando i suoi sottoposti etc.
NO!
HA SCELTO DI INVESTIRE nella stampa e nella plastificazione delle Check List da applicare sui carrelli medicali.
Chiare Check List di SOLI 5 punti.
Erano consigli semplici;
i medici dovevano lavarsi le mani prima di inserire la flebo, la pelle del paziente andava lavata con antisettico nel punto dell’inserimento dell’ago, gli strumenti andavano tenuti sterili fino al loro uso e via via così.
Non c’era nulla di rivoluzionario in questi punti, anzi, i suggerimenti erano ovvi per chi studia e si specializza in Medicina.
Ma per la fretta e stress gli operatori lo dimenticavano e si sa, da una piccola ghianda (non lavarsi le mani) nasce un grande albero (risultato nefasto in questo caso).
I RISULTATI?
Dopo essere stata applicata su tutti i carrelli medicali nei reparti di terapia intensiva del Michigan, nel corso di 18 mesi ha quasi eliminato le infezioni da catetere, facendo risparmiare agli ospedali ben 175 milioni di dollari, che prima servivano a curare le complicazioni post operatorie.
Inoltre ha salvato 1.500 vite! In S O L I 18 mesi!
Si, si, hai letto giusto.
Rifletti: ognuna di queste vite corrisponde a una madre – padre – figlio – figlia – marito – moglie – professionista – persona che ha potuto continuare ad assaporare la vita, donando la sua preziosa presenza nella vita degli altri.